La storia dei CEF

Le Olimpiadi di Economia e Finanza, attualmente Campionati Italiani di Economia e Finanza, sono nate nel 2018 su iniziativa della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici del Ministero dell’Istruzione e del Merito, diretta all’epoca da Maria Assunta Palermo ed oggi da Fabrizio Manca.

Si tratta dunque di una storia ancora relativamente giovane che si inserisce nel panorama delle competizioni disciplinari promosse dalla Direzione.

Eppure è una storia che fin da subito è stata segnata da una forte ‘vivacità’ sia per le circostanze storiche in cui si sono svolte le prime tre annualità sia per l’interesse con cui è stata accolta immediatamente dai docenti e dai soggetti esterni alla scuola, istituzionali e non, che si occupano di promuovere l’educazione finanziaria nei giovani.

Una gara subito percepita dai docenti come una risorsa aggiuntiva per affrontare in aula, e fuori di questa, temi generali di educazione economica e finanziaria ancora troppo spesso considerati da parte degli studenti ‘altro da me’ e non, al contrario, parte integrante delle proprie competenze.

Per fare in modo che fin da subito la competizione esercitasse la giusta ‘attrattiva’ nei confronti di ragazzi molto giovani sono state messe a disposizione delle scuole alcune risorse didattiche cui fare ricorso per prepararsi ad affrontare la gara regionale e la finalissima, anche senza una specifica preparazione curricolare.

In questo è stata ed è tuttora fondamentale la collaborazione del Comitato tecnico scientifico istituito fin dalla prima edizione della gara.

Tuttora ne fanno parte, per citarne solo alcuni tra i suoi componenti, Banca d’Italia, Feduf, Consob e Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria del MEF.

E’ importante ricordare, infatti, che la gara non si rivolge solo agli studenti che hanno nel loro percorso scolastico lo studio dell’Economia ma a tutti gli ordini di scuola proprio perché si parte dalla considerazione che sapere di economia, comprenderne il ruolo nella vita quotidiana, vuol dire senza dubbio abituarsi a cercare una visione un po’ più nitida delle cose, essere un po’ più padroni di sé e un po’ più responsabili delle proprie scelte e dei meccanismi che le governano, dentro e fuori di sé.

Tutti ricordano gli obiettivi di Financial Literacy contenuti nelle prove OCSE PISA e i diversi livelli di padronanza delle competenze richieste in questo settore. Non è questa la sede per affrontare il tema ma certo è che con questa iniziativa la Direzione Ordinamenti propone alle scuole la possibilità di confrontarsi con argomenti e temi nodali per l’esercizio della cittadinanza.

La prima edizione (2018-2019) della gara è stata curata e organizzata dal Liceo Carducci-Dante di Trieste, diretto da Oliva Quasimòdo. Si è trattato di una edizione tutta ‘in presenza’, in cui tutto si è svolto in una cornice fatta di vicinanze, strette di mano, eventi culturali, lectio magistralis, esperienze di laboratorio.

L’edizione successiva (2019-2020) ha visto un passaggio di consegne da Trieste a Milano, all’Istituto Paolo Frisi diretto da Luca Azzollini, che ne cura l’organizzazione a tutt’oggi (2023).Non è stato facile per una gara ai suoi esordi rafforzare la propria presenza nel periodo buio della pandemia ma si è andati comunque avanti scoprendo di poter contare su un gruppo tenace di fedelissimi docenti e fedelissime scuole che hanno partecipato, malgrado tutto e malgrado la distanza, con un nuovo codice di regole creato per l’occasione.

Questo, sembra evidente, è un segnale piuttosto chiaro che i temi dell’educazione finanziaria e delle competenze di cittadinanza nel settore dell’economia sono percepiti come nodali per completare la formazione della persona ed esercitare i propri diritti e i propri doveri in modo consapevole e ‘maturo’.

La terza edizione (2020-2021) potrebbe essere definita come ‘ibrida’ perché si è tenuta in un periodo in cui si cominciava ad intravedere una luce fatta di cautela e di distanze. Ma si è potuto tornare, con l’indispensabile mascherina, al rituale della cerimonia di premiazione in presenza, a Roma, ed all’idea originaria di fondere la competizione e la giornata della gara finale con un evento formativo che aiutasse i docenti e gli esperti intervenuti ad individuare almeno alcune delle azioni più interessanti e praticabili per parlare di economia e di educazione finanziaria.

Con la quarta edizione (2021-2022), conclusasi a Milano con una cerimonia di premiazione presso la Sala Convegni di Banca d’Italia, finalmente ci si è lasciati alle spalle la virtualità per la concretezza, con il corollario di foto, evento culturale, dialoghi tra le scuole di tutto il territorio nazionale.

La quinta edizione, come noto oramai, (2022-2023) ha comportato un cambiamento di titolo: si abbandona il termine ‘Olimpiade’ per quello di ‘Campionati’. La gara è rimasta invariata nei contenuti, negli obiettivi e nelle modalità di svolgimento.

Ma la cronaca di una storia senza numeri non è una cronaca. E, dunque, parliamo un po’ anche di numeri.

In media (dati dell’edizione 2021-2022) il numero degli istituti che hanno effettuato le selezioni interne, come previsto dal regolamento di gara per poter accedere alla fase regionale, è stato di 300 scuole con più di 17000 studenti in tutta Italia. Rispetto ai dati degli anni precedenti l’incremento nelle iscrizioni è stato di circa il 35%.

Questi numeri, ottenuti grazie ad un capillare contatto sul territorio di cui sono stati coprotagonisti strategici gli Uffici Scolastici Regionali, dimostrano che il messaggio è stato accolto con favore ed è stato percepito per quello che è: partecipare ai Campionati è un modo per vivere e comprendere un pochino meglio l’attualità delle questioni economiche e di almeno una parte dei fenomeni complessi che interessano l’economia, la finanza e la società.

Veniamo ora a qualche considerazione di genere. Per quanto riguarda i concorrenti, sostanzialmente i numeri si equivalgono. Non altrettanto, invece, si può dire in merito ai ‘preparatori atletici’ cioè il corpo docente. Sono infatti le donne a preparare gli ‘atleti’: il rapporto numerico docenti maschi e docenti femmine che portano i ragazzi alla competizione è tutto a vantaggio di queste ultime, con un dato che rispecchia una realtà ben nota tra i professionisti della scuola.

PRIMA EDIZIONE – TRIESTE 2019

SECONDA EDIZIONE – ON LINE 2020

TERZA EDIZIONE – ROMA 23 NOVEMBRE 2021