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Mese dell’educazione finanziaria

Il mese dell’Educazione finanziaria si apre con un importante evento, del quale alleghiamo il programma, che avrà luogo a Roma, il 3 e 4 Ottobre, presso la sede di Banca d’Italia.  

In questi due giorni si parlerà dell’efficacia dei percorsi di digitalizzazione all’interno di musei con una vocazione e un mandato specifici: l’educazione finanziaria.  

Un esempio per tutti è il Museo del Risparmio di Torino le cui proposte didattiche, in particolare per il pubblico scolastico, sono da considerarsi un modello.  

Una larga parte dei lavori sarà dedicata a riflettere sugli approcci interdisciplinari adottati da questi musei così come, pur se in misura forse più contenuta, in quelli a vocazione storico artistica o scientifica, e sulle ricadute educative che ne conseguono.    

L’esperienza di visita museale, che abitualmente costituisce una parte integrante nel percorso formativo adottato nelle scuole italiane, si confronta da tempo con la presenza della tecnologia in molti dei musei italiani (ascolteremo un esempio fra tutti, quello della Pinacoteca di Brera).   

Ma in che modo tipologie di museo tanto specifiche differiscono, o si somigliano, riguardo la loro attrattività in rapporto ai musei a vocazione storico artistica, tangibile o immateriale?  

In Italia, al momento, l’esempio più famoso, e collaudato, di museo dedicato all’educazione finanziaria è costituito dal Museo del Risparmio di Torino. 

La situazione cambierà a breve con l’inaugurazione dell’attesissimo Museo della Moneta e della Finanza di Banca d’Italia, a Roma prevista per il 2023.  

A parte l’interesse della tematica e la soddisfazione per un nuovo spazio dedicato alla cultura ed alla conoscenza, con l’apertura di questo nuovo Museo si creeranno per la scuola delle ottime opportunità per favorire un maggiore interesse degli studenti, anche i più piccoli, verso i temi finanziari   

E, al contempo, per gli studiosi di museologia questo rappresenterà la possibilità di analizzare e misurare l’efficacia di attività didattiche tanto specifiche e settoriali.      

La scuola dovrà pensare a parametri di misurazione dell’apprendimento diversi per questo tipo di musei? Occorrerà avviare una riflessione condivisa tra scuola e museo anche su questo aspetto, non marginale, dell’educazione finanziaria.    

Seguiremo i lavori delle due giornate per presentarne una sintesi.

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